Sergio Omassi

Sergio Omassi

Sono un life coach e un formatore: ti aiuto a prendere la direzione migliore, rispettando la molteplicità che ti contraddistingue.


SCRIVIMI, TI RISPONDERÒ PRIMA DI QUANTO TU CREDA

 

In questa puntata facciamo un breve viaggio nel mondo dei pregiudizi, ovvero delle conclusioni che traiamo in pochi minuti dopo aver conosciuto qualcuno, appiccicandogli un'etichetta che spesso si traduce in una sorta di profezia che si autoavvera.

Esiste un bias cognitivo che si chiama "bias di conferma", e che preferisco chiamare "principio di coerenza interna", che fa in modo che la nostra prima impressione si fissi talmente nella nostra testa da spingerci a cercare conferme alla sua validità, rendendoci difficile cambiare idea.

 

In questa puntata vorrei focalizzare qualche concetto relativo al vittimismo, dal momento che davanti a me, nelle sessioni che tengo come coach, mi capita molto spesso di incontrarlo nella persona che si rivolge a me.

 

Nella scorsa puntata abbiamo visto la danza del corteggiamento femminile e, in particolare, alcuni segnali non verbali che si accendono in lei a seconda dell’interesse o del disinteresse verso un corteggiatore di sesso maschile.

 

Nell’immaginario collettivo si tende a pensare che, come nel mondo animale, sia il maschio a prendere l’iniziativa, e questo dimostra come viene sottovalutato già in partenza il fatto che, quando un uomo si approccia a una donna, solitamente è perché ha colto in maniera subliminale alcuni segnali non verbali da parte sua e li ha tradotti, inconsciamente, come un invito ad avvicinarsi.

 

Qualsiasi persona che incontriamo, quindi anche il selezionatore, nel caso di un colloquio di lavoro, si forma un’idea di noi che viene definita “prima impressione”.

 

Eccoci alla seconda parte del video sulla scelta della seduta durante le interazioni con gli altri.

Nella prima parte, che trovi nel mio archivio e risale alla scorsa settimana, abbiamo parlato dei contesti in cui a interagire sono solamente due persone. Oggi vediamo alcuni contesti gruppali, in particolare la disposizione dei posti nelle riunioni con tavoli rettangolari o rotondi.

La disposizione delle sedie e la scelta personale del posto a sedere possono trasmettere messaggi, intenzionali o inconsci, e influenzare la comunicazione durante la riunione.

 

Il mondo del linguaggio non verbale è vastissimo e non riguarda solamente la gestualità, le microespressioni, ma anche il nostro abbigliamento, la modulazione della voce nei toni, nei volumi e nei ritmi, e arriva persino alla scelta della sedia su cui sederci a un tavolo, per una trattativa, una riunione o una cena con più partecipanti.

Esistono dei codici inconsci, infatti, che la maggior parte delle persone non conoscono, per cui, soprattutto in ambito lavorativo, dove ci sediamo rispetto agli altri può fare andare le cose in un modo o in un altro.

 

La parte del viso o del corpo che guardiamo nel nostro interlocutore può influenzare molto l’esito di un incontro in presenza.

Lunedì, 22 Maggio 2023 09:35

Il miraggio dell'anima gemella

 

L'anima gemella è un concetto straordinariamente soggettivo. Ognuno di noi ha le proprie credenze, prospettive ed esperienze che danno vita a visioni uniche sull'esistenza o meno di questo fenomeno.

 

L'insicurezza è un sentimento molto diffuso, che può manifestarsi in diverse forme e situazioni, sia nella vita personale che professionale.

Talvolta, può essere difficile riconoscerli in noi stessi o negli altri, ma imparare a farlo può aiutarci a comprendere meglio le dinamiche interpersonali e a migliorare le relazioni.

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SERGIO OMASSI il saggio: Manuale per Relazioni Fondamentali

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