Sono un life coach e un formatore: ti aiuto a prendere la direzione migliore, rispettando la molteplicità che ti contraddistingue.
Essere permalosi porta con sé, a seconda del grado di permalosità ovviamente, una serie di conseguenze che possiamo tranquillamente definire “relazionali”. Se mi segui da un po’, e magari hai letto i miei saggi, accorpati recentemente in un unico volume che si intitola RELAZIONE EROICA, sai bene che parlando di relazione esistono due sfumature: la relazione con gli altri e la relazione con noi stessi.
Esistono dei veleni che spesso usiamo naturalmente per condire la nostra comunicazione durante i contrasti relazionali, per poi assistere allo scempio dell’incomprensione, della lite, della distanza e compagnia bella.
Chi non si fida degli altri tende a focalizzare la sua attenzione sugli aspetti negativi delle persone e gli capita spesso che un solo aspetto negativo intercettato (o presunto) riesca a offuscare completamente quelli positivi.
Per quanti di noi “umiltà” è ancora una parola negativa, una sfumatura che in fondo lede il proprio ego? Non esistono corsi sull'umiltà, non ci sono lezioni da seguire a scuola. Si può apprendere solamente per contagio, ovvero dalla vita stessa, con modalità a volte scomode.
Saper chiedere scusa è una vera e propria arte, che sembra patrimonio di pochi nel mondo in cui viviamo. Ormai è chiaro che un leggero tratto narcisistico di personalità lo abbiamo tutti, chi più chi meno, immersi come siamo in una società che alimenta continuamente l’egolatria, che tende a mettere ognuno di noi al centro e a farlo concentrare, quasi esclusivamente, sui propri bisogni, piuttosto che su quelli degli altri, persone amate comprese.
La seduzione si è trasformata da un investimento di risorse che richiedeva tempo e impegno ed era appannaggio soprattutto dei maschi, a una sorta di lotteria, dove per arrivare alla conquista anche le donne ormai tendono a puntare velocemente e su più ruote, per ampliare le possibilità.
Purtroppo, nella nostra cultura - e in generale in tutte le culture occidentali - c’è da sempre uno scarso interesse riguardo al fatto che ogni giorno, in ogni luogo del mondo in cui esistono interazioni tra esseri umani, il linguaggio del corpo continua a essere una forma di comunicazione, seppur ormai si muova sotto la soglia della nostra coscienza.
Essere lasciati dopo un lungo periodo di relazione di coppia non è facile per nessuno perché, al di là dell’ovvio, un rapporto durato per mesi o per anni innesca, inevitabilmente, la dimensione dell’attaccamento, inteso come riconoscimento del partner nella veste di una base sicura, di persona che sa prendersi cura di noi, sa accudirci, proteggerci, confortarci e perché no, anche coccolarci.
C'è ancora qualche giorno per entrare in quel negozio, scegliere quell'oggetto, sentire quella strana ondata di piacere che ci invade via via sempre più intensamente, fino a portarci a mettere mano al portafogli, pagare, imbustare, uscire dal negozio con il trofeo e solo allora domandarci... ma avrò scelto bene?
Una delle domande che ricevo più spesso dai miei allievi durante i corsi è se esiste una differenza tra la parte sinistra del corpo e quella destra. Parlarne fa parte, ovviamente, del programma didattico, ma la maggior parte delle volte la domanda arriva prima che io sia arrivato a quell’argomento, il che dimostra che è un interrogativo molto presente nella mente delle persone che si avvicinano al mondo della comunicazione non verbale.