Cosa direbbe Socrate se vivesse in questi tempi, dove quando va bene facciamo "conversazioni", e c'è una bella differenza rispetto al dialogo?
Dov'è finito l'umile "so di non sapere" pronunciato da ogni filosofo socratico nell'antica Grecia; dov'è finita la sete di sapere, la consapevolezza che l'altro, spesso, ne sa più di noi, se solo imparassimo ad ascoltarlo e lasciassimo da parte i nostri pregiudizi?
_____________________
IL MIO CORSO SUL LINGUAGGIO DEL CORPO