Il bambino che sperimenta la dimensione “sicura”, quindi, si può ritenere fortunato poiché si affaccerà al mondo con più fiducia, meno timori e difese nel contesto delle relazioni, riuscendo a intessere rapporti più fluidi da adulto, oltre ad avere un corredo di autostima più solido, rispetto a quello degli altri stili di attaccamento.
Il filo rosso su cui si dipana, alla fine, la buona o la scarsa capacità di relazionarsi con le persone fondamentali della propria vita è l’attitudine alla cosiddetta “mentalizzazione”, ingrediente fondamentale dell’Intelligenza Emotiva che può agevolare un buon rapporto con se stessi e con gli altri.
Oggi parliamo di mentalizzazione.
Buona visione!