Negli Stati Uniti li hanno soprannominati “yesbutter” e sembra siano un esercito di persone che non riescono a capire quanto questa formula sia deleteria per la comunicazione relazionale.
Gli yesbutter affossano le relazioni in generale, perché impediscono la risonanza e non sto parlando di un legittimo disaccordo, non sto dicendo che non bisogna mai mostrarsi oppositivi alle idee degli altri, mi riferisco, invece, a una sorta di abitudine reiterata a contraddire in maniera indiretta qualsiasi proposta o consiglio dell’interlocutore.
Lo yesbutter lo riconosci proprio per la frequenza con cui lo senti pronunciare “sì, però…” oppure “sì, ma…” e la cosa diventa snervante soprattutto quando, come ho detto, ti ha chiesto un consiglio.
Il suo speculare è la persona "whynotter" che, come formula mentale, ha "perché no...?"
Oggi vediamo un po' di sfumature di queste due differenti predisposizioni.
Buona visione!