Al di là del fatto che la ricerca ha ormai ampiamente dimostrato che il sorriso, creando una tensione nei muscoli facciali, stimola la produzione di neurotrasmettitori nel cervello associati al piacere e al benessere, esistono vari tipi di sorriso che vanno da quello autentico, che parte dal cuore, fino a quello beffardo.
La differenza tra quello autentico e altri tipi di sorriso è visibile negli occhi: il sorriso che nasce dal cuore, infatti, fa muovere prima il muscolo zigomatico superiore, accendendo gli occhi e formando spesso le famose zampe di gallina e solo dopo qualche frazione di secondo coinvolge anche la bocca, portandola a tirarsi e a scoprire i denti. Il sorriso artefatto, quello di circostanza, ma anche il sorriso di scherno non interessano il muscolo zigomatico superiore, quindi, gli occhi rimangono inespressivi e si muovono solamente le labbra.
Da adulti, quindi, possiamo essere più o meno sorridenti nella relazione con gli altri e possiamo imbatterci sia in persone che sorridono spesso, sia in altre che lo fanno molto meno. In questa puntata ci soffermiamo proprio sulla frequenza del sorriso, poiché non sdarebbe da sottovalutare. Buona visione!