Sono un life coach e un formatore: ti aiuto a prendere la direzione migliore, rispettando la molteplicità che ti contraddistingue.
Nella smania di "bastare a se stessi", come vuole da anni il mantra del capitalismo, ci stiamo allontanando sempre più dai legami e molti di noi ormai li vedono come dimensioni pericolose.
Spesso accade che il componente della coppia che è stato lasciato resti ancorato in maniera compulsiva a una serie di comportamenti come quello di scrutare di nascosto la vita dell'altro, nella speranza di trovare tracce di un possibile suo ritorno.
Nella scorsa puntata di BRICIOLE DI COMUNICAZIONE ti ho parlato dei comportamenti disfunzionali, che risultano predittivi di una grave crisi di coppia o addirittura di una separazione.
Prima che una coppia scoppi definitivamente e veda i partner diventare degli EX, esistono degli indicatori precisi, spesso sottovalutati clamorosamente proprio nel momento in cui vengono vissuti in maniera reiterata, che ci dicono chiaramente dove si sta andando a sbattere.
Esistono vari livelli di intensità, quando parliamo di senso di colpa, uno dei vincoli emotivi più frequenti, secondo lo psicologo Stefano Benemeglio, insieme alla paura del giudizio, alla disistima in se stessi, al timore del rifiuto e dell'abbandono affettivo.
Spesso ci lamentiamo per essere stati accolti male, senza sorrisi, senza calore, in posti pubblici oppure in negozi.
Dalla notte dei tempi l'essere umano, unico nel regno animale a vivere una spinta del genere, si fa domande sulla propria identità. Seppure i filosofi prima, gli psicologi poi si sono dati - e si danno tuttora - un gran da fare per rispondere a domande come questa, tra la gente comune non per tutti si fa largo un tale desiderio di consapevolezza.
Per molti di noi le relazioni sul lavoro rimangono su una superficie emotiva che ci impone di non aprirci mai del tutto con un collega, tranne in rare occasioni, che si verificano con colleghi particolarmente in sintonia con i nostri valori, cosa sempre più rara.
Esiste una dimensione relazionale meravigliosa, non applicabile a tutte le relazioni certo, che si chiama "Risonanza Emotiva" e crea una comunicazione che funziona come una sinfonia, ove le emozioni sono calibrate e coordinate tra i due interlocutori, dando vita a una piacevolezza dello stare insieme.
Fina da bambini siamo dei maestri nel negare l'evidenza. Iniziamo entro i due anni a entrare in una sorta di ottundimento per allontanare la consapevolezza della morte, negandola e considerandoci in fondo esseri privilegiati che mai dovranno passare a miglior vita. La tendenza a negare l'evidenza ci accompagna per tutta la vita, sotto varie sfumature, dalle più dannose - per noi e spesso per gli altri - alle più funzionali per il nostro benessere psicologico.