Nella scorsa puntata abbiamo visto cosa può significare, come indizio di comunicazione non verbale, il raschiamento della gola e abbiamo visto che si tratta di un segnale "eiettivo", che butta fuori qualcosa.
Forse non hai mai fatto caso a quante volte tu o il tuo interlocutore emettete un raschiamento della gola durante una conversazione.
In una società di ego che si muovono e si gonfiano in continuazione, dove le bocche vincono sempre sulle orecchie, il primo che si mette in ascolto verrà sicuramente apprezzato dagli altri, proprio perché nessuno di noi è abituato a sentirsi interessante.
Sin dalla notte dei tempi, l'essere umano ha dovuto difendere i propri territori.
Le reazioni a un complimento sono molto differenti da persona a persona.
Come si muovono le persone che hanno un ruolo di guida per gli altri e quali sono le differenze tra un leader maschio e una leader femmina sul piano non verbale?
Il pianto, pur nell’espressione comune di dolore, presenta sfumature diverse a seconda che a piangere sia un neonato, un bambino oppure un adulto.
Quanto è importante la comunicazione non verbale e la sua conoscenza almeno basilare sono stati spesso temi dei miei video. A cosa si dovrebbe stare attenti durante le fasi di un colloquio di lavoro? Quanti sono oggi i recruiter, o selezionatori, che conoscono questo linguaggio e sanno leggere tra le righe dei tuoi atteggiamenti corporei? Sono sempre di più.
Quante volte, nel momento in cui hai perso le staffe, ti sei sentita o sentito dire “datti una calmata!”? E… sei riuscita o riuscito a calmarti davvero grazie a un semplice invito a farlo? Be’, credo proprio di no.
Un modo di dire popolare racconta che quando ci prudono le mani significa che ci stiamo arrabbiando. Nell’ottica del linguaggio analogico del corpo, scoperto dallo Psicologo Stefano Benemeglio negli anni ’60 del secolo scorso, le cose non stanno proprio così.