A seguito di eventi particolarmente impattanti sul proprio sistema emotivo, o di cambiamenti drastici non voluti, generalmente le persone reagiscono in due maniere differenti: da un lato ci sono quelle che tendono a mettersi in discussione, a darsi le colpe per quanto è accaduto e non doveva accadere, anche quando a ben vedere le proprie colpe sono irrisorie; dall’altro ci sono quelle che macinano rancori e risentimenti verso gli altri, verso gli altri attori della scenografia, anche quando, se facessero un onesto esame di coscienza, potrebbero rendersi conto di aver sbagliato qualcosa.
Torniamo sul mondo non verbale e vediamo oggi due segnali che riguardano la ruminazione e la preoccupazione.
Di quest’ultima abbiamo già parlato in un recente video, ma in questa puntata voglio approfondire non solo il segnale non verbale in sé, ma anche la dinamica emotiva di queste due “abitudini” che possono, purtroppo, trasformarsi in vere e proprie trappole mentali che abbassano la qualità della vita.
Alcune persone si trovano spesso invischiate in ruminazioni del pensiero, solitamente articolate su argomentazioni non proprio felici, ma piuttosto negative, che spossano la mente e l’anima per ore e anche per giornate intere.