Venerdì, 03 Maggio 2024 09:21

IL PASSIVO-AGGRESSIVO: quali sono le sue carte? In evidenza

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La puntata di oggi è dedicata a Chris, una donna che mi segue su questo canale e che mi ha espressamente chiesto di trattare il tema del comportamento “passivo-aggressivo”. Spero di essere esaudiente, nonostante l’argomento sia davvero enorme e ricco di sfumature.

Iniziamo col dire che, grossomodo dagli anni Cinquanta, periodo in cui fu individuato, agli anni Novanta del secolo scorso il comportamento passivo-aggressivo era considerato patologico, ovvero catalogato tra i disturbi della personalità. Grazie ai successivi studi si giunse alla conclusione che l’aggressività passiva non dovrebbe rientrare sempre nello spettro dei disturbi patologici, ma esclusivamente nei casi in cui questi comportamenti fossero reiterati e invalidassero non solo le relazioni ma anche la dimensione emotiva del soggetto.

Il primo punto, quindi, è che tutti noi, a volte e a seconda delle circostanze, possiamo agire atteggiamenti passivo-aggressivi inconsapevolmente, ma solamente chi li utilizza come strategia di coping abituale in quasi tutte le relazioni può essere considerato un soggetto che soffre di un disturbo della personalità, per il quale sarebbe il caso di farsi aiutare da uno psicoterapeuta.

Tenendo conto delle sue possibili sfaccettature invalidanti, quindi, devo precisare che un coach come me commette un azzardo addentrandosi in una tematica del genere, che potrebbe essere trattata con un taglio accademico solamente da chi è laureato in psicologia, ma spero di darti qualche suggerimento per riconoscere questo tipo di atteggiamento sia quando sei tu a metterlo in pratica, sia quando è una persona con cui ti relazioni, per prendere le dovute precauzioni.

Buona visione!

 
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Sergio Omassi

Sono un life coach e un formatore: ti aiuto a prendere la direzione migliore, rispettando la molteplicità che ti contraddistingue.


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